Abano Terme, 23 settembre 2023 - Hanno scioperato oggi per il rinnovo del contratto i Lavoratori del Veneto che operano nelle strutture della Sanità Privata, dopo la proclamazione dello sciopero nazionale articolato a livello territoriale.
Un contratto fermo dal 2018, che interessa circa 8500 Lavoratori di tutte le strutture che aderiscono ad Aris (strutture religiose) ed Aiop (associate a Confindustria) che allo stato attuale, a livello nazionale, non hanno nemmeno convocato le parti. Si parla di un sistema ospedaliero convenzionato che occupa 3118 posti letto ospedalieri dei 17283 complessivi di tutta la nostra Regione.
"Aiop e Aris continuano a sostenere che debbano essere lo Stato e le Regioni a dover sostenere i costi del rinnovo contrattuale - dichiara Francesco Menegazzi della Segreteria Regionale della Uil Fpl Veneto con delega alla Sanità - un'affermazione delirante che non può essere accolta, e che non vede alcun rischio d'impresa da parte dei datori di lavoro. Peraltro in Veneto le tariffe del Privato accreditato sono già alte rispetto al resto dell'Italia, tant'è che sta diventando territorio appetibile per investitori extraregione, ne è l'esempio il caso del Policlinico San Marco di Mestre che è in procinto di passare di mano (al Policlinico Triestino ndr)."
Le strutture più grandi e conosciute in Regione Veneto sono nel Veronese con l'Ospedale Pederzoli a Peschiera con più di 400 posti letto e il Sacro Cuore al Negrar dove operano più di 1800 Lavoratori, ma ne esistono molte altre, le più note la Casa di Cura di Monastier, il Policlinico San Marco, l'Oras di Motta di Livenza, Villa Salus e IRCSS San Camillo, o l'Ospedale Codevilla di Cortina.
Ma hanno scioperato anche le strutture che applicano i contratti delle RSA, fermi addirittura dal 2012, che in Veneto interesaano i gruppi Gheron e Sereni Orizzonti.
"Con un inflazione che negli anni scorsi è andata alle stelle, non è pensabile non rinnovare i contratti in modo adeguato - dichiara dal palco nel suo intervento Attilio Minichini infermiere della casa di Cura Madonna della Salute di Porto Viro (Ro) e Delegato UIL FPL - c'è bisogno di dare risposte adeguate al personale altrimenti il rischio reale è di fuga di operatori da queste strutture che cominciano ad essere sempre meno appetibili, vista la carenza di personale, infermiri, tecnici, operatori."
Il presidio si è svolto ad Abano Terme, proprio fuori la Casa di Cura che ha addirittura impedito in queste settimane di affiggere le bandiere fuori dai cancelli.
"Ritengo che i doveri di un professionista debbano andare di pari passo con i diritti - conclude Matteo Scatolini infermiere del Santa Giuliana di Verona anche lui Delegato UIL FPL - e tra questi quello di avere un rinnovo del contratto in tempi dignitosi."
E' il primo momento di mobilitazione che ci vede impegnati su più fronti (si è svolto lo sciopero contro Uneba della settimana scorsa) al quale, supponiamo, ne seguiranno altri fino a quando non verrà sbloccata anche questa situazione.